Test MiPS

PCA3 + Fusion gene T2: ERG

Il tumore della prostata è uno dei tumori piùfrequentemente diagnosticati nell’uomo. Solo pochi tumori della prostata sono moltoaggressivi. Se diagnosticato in tempo iltumore della prostata può essere controllato con untrattamento adeguato al paziente. Negli stadi iniziali la maggior parte dei pazienti con tumore della prostata non presenta alcun sintomo. Proprio per questo motivo, e’ importante chiedere al proprio medico quali test possono essere realizzati per poter diagnosticare precocemente il tumore alla prostata.

Test MiPS + TMPRSS2: ERG

  • Il primo test genetico specifico per il cancro della prostata,attraverso un semplice campione di urine.
    Per la determinazione del MiPS viene raccolto un campione di urina dopo una esplorazione digito-rettale.
  • Il MiPS è specifico per il tumore della prostata e contrariamente ad altri test, non viene influenzato dall’ingrossamento della prostata o da altre patologie non tumorali della prostata.
  • Il MiPS, analizzato in combinazione con l’esplorazione digito-rettale ed il PSA, fornisce utili informazioni per stabilire se una biopsia prostatica sia necessaria o possa essere rimandata.
  • Con l’aiuto del T2: fusioni ERG rilevati nelle urine, le probabilità di rilevare il cancro alla prostata aumentano con livelli crescenti di T2: ERG
  • Inoltre se la biopsia prostatica è risultata positiva, il MiPS fornisce ulteriori informazioni sull’aggressività del tumore.
  • Questo determina per il medico, un aiuto fondamentale nella scelta del trattamento più appropriato per ogni paziente.

Evoluzione del test PCA3 con Fusioni gene T2-ERG

  • L’affidabilità limitata del test del PSA e la sua mancanza di specificità per il cancro alla prostata, ha portato a forte disaccordo circa l’uso del test del PSA come screening di routine, per gli uomini di una certa età.
  • Tutti concordano sulla necessità di migliori marcatori per il cancro alla prostata. Ad oggi non esistono bio-marcatori perfetti che identificano solo l’alto rischio di cancro alla prostata. Oggi, il Dipartimento di Patologia MLabs dell’Università di Michigan, ha cominciato ad offrire i test delle urine MiPS test specifico per il cancro alla prostata. Il test MiPS analizza campioni di urina per due marcatori molecolari che sono distinti per il cancro alla prostata.
  • Un marcatore è un frammento di RNA ottenuto da un gene (PCA3) il quale iperattivo nel 95% di tutti i tumori della prostata. Il secondo indicatore recentemente scoperto è l’RNA che rivela la fusione anomala di due geni (TMPRSS2 ed ERG). La presenza di questa fusione nelle urine di un uomo è un indicatore specifico per il cancro alla prostata.
  • Evoluzione:nel 1999, i ricercatori hanno riportato l’identificazione di PCA3-espressione nel 95% di tutti i tumori della prostata, rispetto al tessuto prostatico benigno. È importante sottolineare che la trascrizione PCA3 può essere rilevata e quantificata in modo non invasivo in post –esplorazione digito rettale (DRE) dalle urine. Il test delle urine PCA3 è stato approvato dalla FDA per la stima del rischio di cancro alla prostata in seguito a una biopsia negativa. PCA3 è stato anche dimostrato in diversi studi per migliorare le prestazioni di PSA sierico per la stima del rischio della prostata in pazienti senza una precedente biopsia negativa.
  • Nel 2005, i ricercatori della University of Michigan hanno identificato una fusione di due geni (T2: ERG) presenti in più della metà di tutti i tumori della prostata. T2: fusioni ERG sono i biomarcatori specifici nel cancro alla prostata mai riportati prima, proprio perchè questi non si trovano quasi mai nel tessuto prostatico benigno. È importante sottolineare che, T2: fusioni ERG possono essere rilevati nelle urine raccolte dopo un esame rettale digitale, e la probabilità di rilevare il cancro alla prostata a biopsia aumenta con livelli crescenti di T2: ERG

Con l’evoluzione del test PCA3, grazie all’aggiunta di Fusioni gene T2-ERG( test MiPS), il medico ha oggi la possibilità di intraprendere percorsi curativi  molto più precisi e specifici nella diagnosi del cancro alla prostata.

Quando potrebbe essere utile il test MiPS + TMPRSS2: ERG

  • Se l’analisi di PSA è elevata o la DRE è sospetta e si deve decidere con il medico se eseguire una biopsia prostatica.
  • Se si è già realizzata una biopsia prostatica che è risultata negativa ma persiste ancora il dubbio.
  • Se nella storia familiare del paziente esistono casi di cancro della prostata.
  • Se si ha già realizzato una biopsia prostatica che è risultata positiva e sono state trovate cellule tumorali e il medico vuole valutare l’aggressività del tumore.
  • Se è stata accertata la presenza di un tumore della prostata in fase precoce non aggressivo e si vuole sorvegliare l’andamento dello stesso.

Nell’ accertamento della diagnosi del tumore della prostata

  • Il MiPS indica la probabilità di trovare un tumore della prostata nella biopsia.
  • Se il risultato del MiPS è alto, molto alte saranno le probabilità che la biopsia sia positiva
  • Se il risultato del MiPSè basso, molto basse saranno le probabilità che la biopsia sia negativa
  • Generalmente la decisione di eseguire una biopsia dipende anche da altri fattori come l’età, storia familiare di tumore della prostata, risultato della DRE, dimensioni della prostata e valore di PSA del paziente.
  • Inoltre con l’aiuto del TMPRSS2:ERG ; T2: fusioni ERG oltre che il PCA3 rilevati nelle urine le probabilità di rilevare il cancro alla prostata a biopsia aumentano con livelli crescenti di T2: ERG.
  • Nel caso in cui il medico ritenesse rischioso effettuare una biopsia, o volesse evitare di ripetere diverse biopsie, potrebbe in alternativa effettuare il test MiPS ripetendolo dopo 3-6 mesi. In assenza di tumore della prostata il MiPS rimarrà invariato o si modificherà poco nel tempo. Se il MiPS aumenterà in maniera significativa potrebbe essere consigliabile realizzare una biopsia.

Come viene eseguito il test MiPS?

Il test MiPS  viene determinato utilizzando un semplice campione di urine di seguito ad una esplorazione digito-rettale realizzata dal medico urologo curante.

Protocollo per la raccolta del campione delle urine

Può essere utile richiedere al paziente di bere circa mezzo litro di acqua, per raccogliere un adeguato campione di urine. Effettuare una DRE applicando una pressione sulla prostata, abbastanza elevata da deprimerne la superficie approssimativamente di circa 1 cm, dalla base all’apice e dalla linea laterale alla linea mediana per ogni lobo.

  • Successivamente al DRE, il paziente deve raccogliere le prime urine emesse (30 ml) del flusso urinario iniziale nel contenitore in dotazione, inserendo il nome e cognome del paziente nell’apposita etichetta.
  • Se il paziente raccoglie più urine di quelle richieste (30 ml), prendere comunque  l’intero volume. Se il paziente non è in grado di raccogliere il volume richiesto, sapete che per eseguire il test sono necessari almeno 2 ml. Agitare bene il contenitore in modo che i componenti dell’urina siano omogenei prima di effettuare il travaso dell’urina dal contenitore alle provette di trasporto.
  • Il campione delle urine raccolto deve essere poi trasferito alle provette di trasporto raccogliendo l’urina possibilmente dal fondo del contenitore. Introdurre le provette nel kit di trasporto dentro la sacca “Clinical Pack”
  • Il campione sarà ritirato presso lo studio medico e/o struttura sanitaria richiedente  che ospita il paziente e verrà trasportato presso il laboratorio Mlabs dell’University of Michigan, il quale invierà il referto direttamente al medico curante entro 15 giorni dalla data di ritiro.

Il costo comprende:

  • Kit e materiali per il prelievo e il trasporto del campione.
  • Ritiro del campione presso lo studio medico/struttura medica e trasporto internazionale dello stesso fino al laboratorio MLabs(Università di Michigan)
  • Realizzazione del Test MiPS.
  • Invio del referto nelle modalità stabilite, in lingua originale entro 15 giorni lavorativi dal giorno di ritiro del campione

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